Per essere una città il cui Conservatorio non lo aveva neanche ammesso (salvo poi intitolarlo proprio a lui molti anni dopo), a Milano Giuseppe Verdi ha lasciato molto più che semplici tracce: un nome noto a tutti, la musica, i luoghi da lui frequentati, ma soprattutto la Casa di riposo per musicisti, luogo unico al mondo.

Si narra che le sue parole al proposito siano state le seguenti:
“Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio.”
All’interno del grande edificio progettato dall’architetto Camillo Boito, fratello del librettista Arrigo Boito che scrisse il testo di molte opere verdiane (Otello, Falstaff, Simon Boccanegra), la musica è al centro delle attività degli anziani ospiti: lezioni e concerti tengono attivi musicisti e cantanti che alloggiano qui. L’istituzione fu fondata nel 1899 e i primi ospiti entrarono nel 1902, a un anno dalla morte del compositore.
La visita guidata a tutta la struttura, che comprende anche una sala da concerto, una cappella religiosa e un museo, è organizzata su richiesta per i gruppi, ma per chi vuole improvvisare una gita, due pomeriggi alla settimana i volontari di Aperti per Voi del Touring guidano visitatori e curiosi. Inoltre, tutti i giorni è possibile accedere alla cripta, collocata in fondo al giardino e decorata da bellissimi mosaici allegorici.
L’ala del palazzo adibita a museo, invece, conserva opere d’arte che facevano parte della collezione personale di Verdi: preziosi mobili, abiti, ma anche il celebre “Ritratto” di Giovanni Boldini, una delle immagini più note del compositore.

Bizzarra, poi, la questione relativa alla statua che si trova di fronte all’ingresso, al centro della piazza. Fu realizzata da Enrico Butti e inaugurata nel 1913 e all’epoca lo sguardo di Verdi andava in direzione della sua amata impresa. Oggi, invece, il corpo è misteriosamente ruotato in altra direzione… ma il mistero è presto svelato: negli anni Sessanta la statua venne rimossa per permettere i lavori di realizzazione della metropolitana, e quando venne riposizionata nessuno badò a come girarla.

MI PIACE PERCHE’: non tutti gli artisti sono celebrità circondate dal lusso ed è un sollievo per lo spirito sapere che musicisti e cantanti possono continuare a vivere circondati dalla musica anche da anziani.
Casa di riposo per musicisti, piazza Buonarroti 29, http://www.casaverdi.it