A Scanno come i grandi fotografi

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A Scanno (AQ) si arriva dopo aver superato due bei laghi di montagna, quello di San Domenico, prima, e quello di Scanno, alle soglie del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Eppure è il borgo in sé, meta ideale per chi arriva da Roma (a circa 1 ora e mezza di auto) e non i panoramici dintorni, che fin dagli anni Cinquanta attira i più grandi fotografi del mondo: Cartier-Bresson e Giacomelli, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna sono arrivati qui a immortalare affascinanti scorci, stradine, portali, chiese e il famoso abito tradizionale  femminile, che ancora oggi capita di vedere indossato.

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Girando per il compatto centro storico, intatto fra i vicoli e la vista sulle montagne, si visitano le chiese di Santa Maria della Valle e di Santa Maria delle Grazie, la fontana Saracco che ricorda quella, più importante, delle 99 Cannelle dell’Aquila, ma soprattutto, tra il profumo dei camini accesi e quello della carne cucinata alla brace, si respira aria di tradizioni, in particolare nelle tante botteghe di oreficeria che ancora oggi producono la presentosa, il gioiello in filigrana d’oro che un tempo veniva regalato alla futura sposa il giorno del fidanzamento.

Entrando in qualunque ristorante, oltre alla pasta fatta in casa, si mangiano arrosticini e squisite carni allevate nella zona e formaggi locali: da non perdere i prodotti di Gregorio Rotolo, allevatore della zona con un punto vendita di fianco alla fontana Saracco. Il negozio di Alimentari Cocco è un piccolo museo dell’enogastronomia tradizionale abruzzese, dove perdersi fra miele, vino, pasta, confetti e conserve, mentre i biscotti  che un tempo le mamme preparavano in casa, come i mostaccioli o gli scarponi, sono in vendita nella minuscola, imperdibile Biscotteria Artigianale.

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