L’Italia dei volontari

E’ triste ammetterlo ma, tra gli innumerevoli monumenti di pregio di cui l’Italia è piena, moltissimi sono chiusi al pubblico o aperti solo per brevi periodi (che sia perché situati in località poco frequentate, perché in stato di abbandono, oppure per qualunque altro motivo). Però questo patrimonio artistico, storico e architettonico negli ultimi anni ha visto nuova vita grazie all’intervento di tanti volontari che permettono al pubblico di visitare ville, chiese, musei e anche parchi che altrimenti resterebbero chiusi.

 

I più noti sono quelli del FAI, che, per esempio, rendono fruibile la villa dei Vescovi sui Colli Euganei e l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli; e i Volontari per il Patrimonio del Touring che aprono e guidano nella visita della chiesa di San Maurizio a Milano o nella basilica di San Giorgio Maggiore a Napoli. Ma sono tantissime le associazioni che gestiscono la manutenzione e l’accoglienza in tanti singoli luoghi della penisola, per esempio a Genova nella chiesa di Santa Maria di Castello, un po’ fuori dai classici giri turistici ma splendida e da non perdere.
E come chiunque faccia qualunque tipo di volontariato sa bene, il personale volontario è in genere competentissimo, motivato e davvero appassionato: il volontario è una persona che svolge quella attività perché ama quel luogo ed è capace di far cogliere al visitatore dettagli molto personali. Ed è quindi una grande fortuna che così tante donne e uomini di ogni età si sentano chiamati a dedicare del tempo gratuitamente per far conoscere i loro monumenti del cuore, permettendo a tutti di scoprire l’Italia sempre meglio.

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