L’Italia delle aziende storiche del made in Italy

C’è chi viaggia per studio o per lavoro, chi per incontrare le bellezze artistiche e naturali, chi per provare le specialità enogastronomiche, chi per fare sport o per andare alle terme. Ma negli ultimi decenni l’Italia ha iniziato a mettere in mostra anche un’altra grande eccellenza, quella delle aziende storiche che, con la realizzazione e apertura del proprio museo o archivio, hanno iniziato a mostrare al pubblico come si diventa tra i migliori del mondo.

Nell’hinterland milanese c’è la storica sede della Campari (viale A. Gramsci 161, Sesto S. Giovanni, MI, www.campari.com). Il museo, che occupa parte del piano terra della principale sede aziendale, qui dal 1904, racconta più di 100 anni di comunicazione del Bitter e delle altre bevande di questo importante marchio. Per la promozione dei suoi prodotti, fin dall’inizio del Novecento l’azienda ha arruolato grandi nomi dell’arte, da Depero a Munari, da Fellini a Paolo Sorrentino.

Ad Arese, anche se l’azienda non produce più qui le sue belle automobili già da molti anni, l’Alfa Romeo ha aperto un appassionante museo (viale Alfa Romeo, Arese, MI, www.museoalfaromeo.com): nei sei piani sono esposte le auto create a partire dagli anni Dieci del Novecento dal celebre marchio, fin da allora all’avanguardia dal punto di vista sia tecnico sia del design.

In provincia di Biella Ermenegildo Zegna ha fondato il lanificio omonimo a Trivero, dove ancora è attivo, e dove da qualche anno ha creato anche un piccolo museo (Casa Zegna, via Marconi 23, Trivero, BI, www.fondazionezegna.org). Ma oltre a una florida attività economica, l’imprenditore ha lasciato in eredità ai posteri anche un’oasi naturalistica e 26 chilometri di strada panoramica (la Panoramica Zegna), fatta costruire a sue spese nel 1938 tra il Biellese e la Valsessera, aperte a tutti.

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In Abruzzo, il bello stabile primi Novecento di Mario Pelino è ancora la sede dove i mitici confetti vengono prodotti e venduti (via Stazione Introdacqua 55, Sulmona, AQ, confettimariopelino.com): il profumo di zucchero e mandorle si sente già dall’esterno, e all’interno c’è un piccolo museo che ne racconta i metodi di produzione e i successi internazionali.

In Calabria nel 2001 è nato il museo della celebre Liquirizia Amarelli (S.S. 106, Contrada Amarelli, Rossano, CS, www.museodellaliquirizia.it), un’eccellenza alimentare italiana che attira decine di migliaia di visitatori all’anno tra racconti di famiglia, attrezzi per la lavorazione della materia prima e degustazione finale.

Questi sono solo alcuni esempi. Molti fra questi si sono associati nella rete di Museimpresa, mentre altri sono musei autonomi, però tutti raccontano non solo le vicende specifiche di ciascuna azienda ma l’Italia intera: visitarli significa incontrare la Storia del nostro Paese attraverso le abitudini di consumo, le tecnologie produttive e i linguaggi della comunicazione, e, quindi, aiuta a capire un po’ meglio chi siamo.

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