Giuseppe Verdi era un mito durante la sua vita e ancora oggi è il compositore italiano più conosciuto e amato nel mondo. Nella graziosa Busseto, sua città natale, tutto parla di lui, basta andare nella piazza principale, dove sono a lui intitolati il teatro e la piazza stessa e dove dal 1913 troneggia una bella statua dello scultore Luigi Secchi che lo raffigura.
Nato povero nella frazione Roncole, dove la casa natale è oggi un museo interattivo, ebbe la possibilità di esercitare il suo genio e studiare musica grazie al supporto economico ed emotivo di un concittadino più anziano, Antonio Barezzi, padre della donna che poi divenne la sua prima moglie, la cui abitazione nella piazza di Busseto è anch’essa oggi diventata museo pieno di cimeli verdiani.
Sempre a Busseto, nella rinascimentale villa Pallavicino a pochi passi dal centro, è ospitato il Museo Nazionale Giuseppe Verdi che illustra le sue opere grazie alla riproduzione delle scenografie originali e di alcuni costumi.
Ma è nella splendida villa di Sant’Agata di Villanova sull’Arda che si riesce a comprendere davvero la poliedrica genialità del Maestro: questa casa, oggi abitata dai suoi eredi, fu acquistata nel 1848 e pian piano ingrandita, abbellita e circondata da un grande parco di 6 ettari proprio su progetto di Verdi, che si dilettava di architettura ed era esperto di botanica e agricoltura.
All’interno (dove non è permesso scattare foto), si visitano la sua stanza da letto, nella quale ha concepito la maggior parte delle sue opere e che oggi, oltre ai mobili originali (tra cui la scrivania alla quale sedeva per comporre) e al pianoforte a coda, conserva anche preziose opere d’arte come la dirompente scultura di Vincenzo Gemito che lo ritrae. In tutte le camere visitabili, collocate al piano terra, si alternano ritratti e oggetti tra cui guanti, cappelli, spartiti, lettere (come quelle di Alessandro Manzoni o di Cavour), ma anche regali ricevuti dallo zar, ricordi della sua vita da parlamentare. A chiudere il percorso fra lo studiolo e le due camere da letto (la sua e quella della moglie Giuseppina Strepponi), è la ricostruzione, fatta nel 1932, della camera del Grand Hotel et de Milan di Milano, con i mobili originali, in cui Verdi ha alloggiato regolarmente per tutta la vita e in cui si è spento nel 1901. Un percorso emozionante che racconta, oltre alle vicende personali e professionali di Verdi, un pezzo importante e appassionante della nostra Storia.